Salve amici, siamo alle prese come al solito, con il balletto dei modelli matematici che già iniziano a far tribolare gli amanti degli eventi estremi. Come dicevamo qualche giorno fa, assisteremo ad uno stratwarming ormai confermato alle 72 ore. Più precisamente, come vedremo dalle immagini successive, il VP subirà un primo riscaldamento a 72 ore che ora mostriamo qui di seguito.

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Riscaldamento stratosferico in zona siberiana.

Successivamente questa pulsazione raggiungerà la massima intensità a 96 ore.

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Picchi di -20°C a 10Hpa in zona siberiana.

Successivamente avremo una breve pausa a cui seguirà un nuovo notevole riscaldamento entro le 144 ore.

Successivamente sembrerebbero esaurirsi temporaneamente i riscaldamenti stratosferici, ma a 240 ore si vedono gli effetti del forcing della wave2 con un’azione a tenaglia dai risvolti imprevedibili al momento.

L’azione a tenaglia è visibile nell’ultimo pannello a 240 ore.

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Si riassorbe il riscaldamento in zona siberiana ma si intravvede un riscaldamento in zona atlantica.

Situazione dunque complessa dai risvolti imprevedibili dicevamo, andiamo ad analizzare la bassa stratosfera, vero motore delle sorti del tempo di questo inverno 2016-17. Come abbiamo avuto modo di dire più volte nel corso di questa stagione, i riscaldamenti che stiamo osservando nell’andamento termico stratosferico sono frutto di successivi TST event, determinati da intrusioni calde partorite dall’azione degli anticicloni aleutinico (wave1) e azzorriano(wave2). Nello specifico, guardando le successive mappe vediamo come questi forcing stratosferici destabilizzeranno il VP. Andiamo con ordine:irruzione5

Questa immagine ci mostra l’azione a tenaglia della wave 1 e wave 2 prevista a 100 Hpa per il giorno 7 gennaio. Il vp si destabilizza, ed una parte di esso si dirige verso l’ Europa.

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Questa azione continua portando il VP quasi allo split (separazione) intanto una irruzione artico continentale colpisce l’Europa centro-orientale (8 gennaio).

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La wave 1 si esaurisce, rimane attiva solo la wave 2 che determina un poderoso blocco atlantico, la separazione dei due lobi del VP non avviene impedendo di fatto una azione retrograda del flusso freddo (9 gennaio). L’Italia meridionale appare il target principale dell’irruzione.irruzione8

10 gennaio, la wave 2 continua a spingere masse di aria fredda verso l’ Europa orientale, inoltre l’intrusione di masse d’aria calda in zona atlantica determina l’inizio di un riscaldamento anche degli strati superiori, come abbiamo visto all’inizio dell’articolo. Quindi sintetizzando, al momento appare evidente un possibile forte blocco atlantico per i giorni successivi alla befana, con irruzione artico-continentale con target Greco-italico. Favorite per una importante fase invernale le regioni meridionali italiane. E’ necessario però sottolineare come al momento sembri improbabile che il VP si ricompatti, anzi stante le ultime previsioni, potrebbe andare incontro, dopo questa fase di instabilità, ad una definitiva crisi con risvolti tutti da definire.

Chiudo con una previsione in relazione alla possibile fase fredda della prossima settimana. Come si vede dalla mappa allegata qui di seguito, prevista per la mezzanotte del 5 gennaio, appare evidente come il target principale sembri essere ancora una volta la Grecia, con l’Italia coinvolta solo marginalmente.irruzione9