Salve amici. Il warming dell’alta stratosfera si propagherà verso il basso determinando lo SPLIT del vortice polare. Era quello che ci si poteva aspettare come conclusione di una stagione di estrema debolezza della trottola polare e che di sicuro determinerà delle conseguenze importanti sul prossimo mese di febbraio. Pubblichiamo qui di seguito due immagini che commenteremo per spiegare la genesi dello SPLIT e le conseguenze a livello troposferico.


Ecco lo SPLIT, previsto a 100 Hpa. SPLIT determinato dalla wave1 e da una alta pressione di origine polare, il famoso SCANDINAVIAN PATTERN che si evocava ieri. A questo punto appare evidente che i due lobi del VP si separino: il primo in affondamento verso il Canada, il secondo che scenderebbe sulla Russia a generare un possente anticiclone termico. Questa è una previsione a 144 ore quindi di MEDIO ALTA ATTENDIBILITÀ. Vediamo ora l’evoluzione di questa dinamica nel proseguo della previsione.


Evidenti in questa evoluzione tre elementi che si evincevano già ieri nel commento dell’emissione di GFS 12. Il primo, più importante: la conferma dello SCANDINAVIAN PATTERN, il secondo la formazione di un’alta pressione russo-siberiana figlia del nucleo di vorticita’ in isolamento sull’Asia. Terzo il flusso basso Atlantico che interagirebbe con il blocco gelido in formazione ad est. Il febbraio che arriva sotto queste premesse si preannuncia dunque aperto al gelo ed alla neve certamente su buona parte dell’Europa, staremo a vedere gli effetti sul nostro paese. Oggi ci sentiamo di confermare una possibile svolta fredda e nevosa verso la fine della prima decade di febbraio. Vi aggiorneremo puntualmente sugli sviluppi di una stagione invernale tutt’altro che conclusa.