Salve amici, guardiamo come al solito, le previsioni in bassa stratosfera per cercare di trarre delle indicazioni sul prossimo futuro meteorologico europeo. Come detto, il riscaldamento stratosferico che nelle prossime 48 ore interesserà il nostro emisfero determinerà uno split del vortice polare che condizionerà il tempo dell’Europa per i prossimi 15 giorni.

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Stratwarming previsto per le prossime 48 ore

Il pesantissimo stratwarming che avrebbe potuto disintegrare definitivamente il VP, non sarà sufficiente e nel proseguo lasciera spazio ad un nuovo raffreddamento con possibile riassorbimento della sua destabilizzazione. L’incertezza dell’evoluzione sarà determinata da quanto e se questo nucleo gelido sarà riassorbito nel fronte principale. Dalle previsioni di oggi appare chiaro che questo riassorbimento sarà difficoltoso e che l’Europa rimarrà almeno per i prossimi dieci giorni sotto la spada di damocle di un interessamento massiccio di aria fredda di origine russa. Vediamo perchè:

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Alle 144 ore evidente il blocco scandinavo con lo split e l’isolamento del nucleo gelido sugli Urali. Per questo giorno, 9 febbraio è anche ancora evidente il flusso atlantico che interessa il nostro paese con possibili piogge diffuse e nevicate anche in pianura al nord, da prevederem in relazione alla disposizione dei minimi.

 

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Per il 10 di febbraio evidente lo stazionamento del nucleo gelido ancora sugli Urali con blocco scandinavo ancora presente sull’Europa.

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Dall’11 appare evidente una variazione in questo schema con la tendenza sempre più evidente nella circolazione generale di movimenti retrogressivi verso l’Europa occidentale e l’Italia settentrionale. Qui potremmo avere interazione tra masse d’aria differenti sul nostro paese con possibili nevicate al piano sul Nord.

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Giorno 12 febbraio, sempre più evidente il movimento retrogressivo verso l’Italia settentrionale e l’Italia settentrionale.

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Giorno 13 febbraio, quasi riassorbito il nucleo gelido siberiano con nuovo blocco altopressorio scandinavo e altri movimenti retrogressivi in direzione dell’Italia. Insomma, ripetiamo, al di là di quello che dicono oggi i modelli matematici, Europa sotto la spada di damocle del gelo russo per i prossimi dieci giorni almeno con l’Italia settentrionale possibile protagonista.