Molti siti meteorologici nei giorni scorsi avvertivano della possibilità di un ritorno in grande stile dell’inverno sull’Europa, tutto ciò a causa dell’onda lunga della destabilizzazione stratosferica che ha interessato il nord emisfero orami dalla metà dello scorso febbraio.

10mb9065
Evidentissimo il picco termico anomalo raggiunto nello scorso febbraio dalla alta stratosfera, valore record per il periodo registrato, ma non assoluto.

Bene la tendenza a incursioni antizonali alle alte latitudini sembra poter riacutizzarsi dopo il reset determinato all’indomani dell’esaurirsi del grande gelo degli ultimi giorni di febbraio. Infatti oggi i principali modelli meteorologici individuano la formazione di un alta pressione scandinava con conseguente azione retrograda verso l’Europa. L’avanzamento della stagione non permetterà una fase fredda troppo lunga, parliamo probabilmente di 2-3 giorni al massimo, ma non escludiamo eventi precipitativi, a carattere nevoso, cospicui, come spesso è accaduto in queste situazioni in passato, e soprattutto non possiamo escludere altri eventi perturbati a carattere freddo nelle prossime settimane. Per il momento presentiamo le due mappe relative al prossimo 19 marzo secondo Reading e GFS.

ECMOPNH12_168_1GFSOPNH12_168_1

Differenze importanti tra Reading e GFS: secondo il modello europeo il vortice polare appare meno compatto, con conseguente maggiore coinvolgimento gelido dell’Europa a causa della formazione di ben due nuclei freddi in azione retrograda, uno dei quali entrerebbe addirittura dalla Valle del Rodano con possibili nevicate diffuse sul centro-nord e Tirreno, la seconda invece indica una ripresa molto rapida del VP, molto più compatto secondo GFS, con conseguente taglio dell’alimentazione fredda e semplice episodio freddo-fresco per l’Italia con nevicate sulle colline adriatiche del centro-sud. Grande incertezza dunque, ma la primavera potrebbe mostrare presto la sua faccia fredda ed instabile. Seguiteci per capire come la situazione si evolverà.