Siamo alla vigilia della più importante irruzione di aria fredda dell’inverno. Voglio partire in questo articolo riprendendo le previsioni stagionali fatte per febbraio.wwu77k_wen.png

Appare evidente l’impronta di quello che accadrà tra qualche ora con irruzione schiettamente antizonale di origine russa che interesserà tutta l’Europa. Era chiara, nelle nostre previsioni anche la traiettoria principale di questa irruzione che avrebbe interessato principalmente il nord Italia l’Europa centrale. Queste previsioni non sono frutto di improvvisazione ma di indici climatici che hanno un loro ruolo nelle vicende del clima. Faccio una considerazione su tutte: molti oggi si lamentano che l’irruzione prossima ventura evolverà in una repentina deriva delle correnti gelide russe in Atlantico, bene, quella che secondo i maggiori centri di calcolo mondiali sarà l’evoluzione delle sorti del tempo per la prossima settimana, non è frutto del caso ma di una caratteristica climatica fondamentale del clima di questo inverno: la QBO fortemente negativa. Ricordiamoci infatti che valori di QBO fortemente negativi -19,02 il valore dello scorso gennaio, non solo favoriscono i moti antizonali, ma determinano condizioni per cui il moto delle correnti si inverta completamente da ovest ad est in est ovest, senza una componente schiettamente settentrionale, che avrebbe potuto determinare una entrata più decisa del nocciolo gelido su tutta l’Italia. Sarebbe probabilmente bastato un valore di QBO leggermente inferiore per avere risultati diversi. Comunque possiamo confermare che l’irruzione che partirà da domenica prossima sarà tra le più crude degli ultimi anni sull’Europa ed il nord Italia. Ancora ci sono dei dubbi sull’entrata, dubbi che saranno determinanti per l’evoluzione dell’irruzione: secondo GFS12 l’entrata sarà quasi equamente divisa tra la valle del Rodano e la porta di Bora, determinando più precipitazioni ma meno freddo.

 

 

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Secondo invece ECMWF12 avremo una irruzione franca da est dunque più secca ma molto più fredda con la -15°C che entrerà in Emilia-Romagna.

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Gli effetti precipitativi sarebbero tutti da stau in assenza di minimi pressori organizzati, in questa visione però il freddo colpirebbe anche le regioni centrali e meridionali adriatiche con nevicate a quote prossime alla pianura. C’è quindi ancora molta incertezza su come si comporterà il mediterraneo in relazione a una irruzione di queste proporzioni, come si può evincere dagli “spaghi” GFS.

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Evidenti spaghi chiusi su una irruzione di forte intensità nel periodo 26-28 febbraio, evidente, la marginalità dell’irruzione per il sud e la repentina risalita delle temperature dal primo marzo, evidente però che subito dopo la risalita violenta altre “gobbe” potrebbero contraddistinguere il mese di marzo. Dunque, in conclusione: facciamo entrare l’irruzione gelida ormai confermata, vediamo come reagisce il Mediterraneo e monitoriamo la situazione: le sorprese possono essere dietro l’angolo.