Forniamo la traduzione dell’update novembrino del NOAA riferito all’ENSO.ENSO-NovEDD-Fig2_SSTA_map_large.jpg

Bene, è novembre, e le previsioni CPC/IRI ENSO, registrano la presenza di condizioni di Nina! C’è circa il 65-75% di probabilità che le condizioni di Nina continuino durante il prossimo inverno. Mentre ci dirigiamo nel nostro quinto “double dip” La Nina ( un termine non ufficiale per indicare condizioni di inverni con La Nina compresi tra condizioni di neutralità) nella serie storica, andiamo a spiegare cosa intendiamo quando parliamo di La Nina.

Un veloce passo indietro

Nell’ultimo mese ci sono stati molti segni della presenza di condizioni di La Nina. If you recall, last month there were several signs of the presence of La Niña conditions. Le temperature della superficie marina del Pacifico tropicale sono state più fredde rispetto alla media storica, esse sono state accompagnate da segni di condizioni di La Nina a livello atmosferico ( più nuvole e piogge in Indonesia, meno sul Pacifico centrale).

Le temperature della superficie marina nelle regioni 3.4 nel mese di settembre sono state di circa 0,5°C più fredde rispetto alle medie di lungo termine, il primo step nel nostro “albero della decisione” su le condizioni di La Nina. Sebbene le temperature marine hanno mostrato una certa variabilità, e noi non abbiamo avuto sufficiente confidenza nel secondo step della carta di flusso – che indica come le condizioni di superficie marina più fredda devono continuare per diverse stagioni- possiamo essere sicuri che un quadro di La Nina stagionale possono essere confermate. LaNina_DiagnosticFlowchart_1240.png

Quali differenze questo mese?

In ottobre, contrariamente ad una attività della Madden-Julian Oscillation attraverso il Pacifico occidentale, hanno dominato condizioni di La Nina. Scorrendo la nostra flowchart, le temperature nella regione Nino3.4 sono ancora state mediamente di 0,5 gradi più fredde del normale. La maggior parte dei modelli di previsione prevedono che rimarrà in territorio di La Nina debole ( tra 0,5 e 1°C al di sotto della media) fino a primavera.

Un altro fattore che porta i previsori a prevedere che la Nina rimarrà durante l’inverno 2017-18 è la sostanziale quantità di acque più fredde del normale al di sotto della superficie oceanica. Questo assicurerà una riserva di acque più fredde per la superficie durante i prossimi mesi.

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Evidenti le acque sottosuperficiali più fredde della media sul Pacifico centrale nel mese di ottobre.

Infine, I segni derivanti dalle condizioni atmosferiche che ho descritto in precedenza hanno continuato ad essere presenti anche in ottobre. In aggiunta al quadro di nuvolosità e piovosità, I venti in quota sono stati più forti del normale, un altro segno di un rinforzo della Circolazione di Walker. Inoltre, l’indice SOI è stato positivo, un altro indicatore di una Circolazione di Walker più forte del normale. Aggiungendo tutti insieme questi fattori non possiamo che confermare l’arrivo della Nina.

Qualche spiegazione sul significato di MJO

La MJO (Madden Julian Oscillation) opera su una scala temporale substagionale, significa che essa agisce su un ordine temporale di settimane o mesi. La MJO è essenzialmente un’area di pronunciata convezione, tempeste e nuvolosità che si muovono verso est sull’equatore e che possono fare il giro del mondo in circa 4-8 settimane. L’ENSO d’altra parte è un quadro stagionale stazionario di durata almeno plurimensile.

L’MJO può dunque muoversi attraverso il Pacifico e temporaneamente cambiare le sue condizioni, inclusi i venti vicino alla superficie.

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Schema di progressione della MJO